Responsabilità Sociale di Impresa e ICT

In un periodo come questo, caratterizzato da una pesante crisi economica, parlare di Responsabilità Sociale di Impresa diventa sempre più urgente.

Una crisi di lungo periodo come quella che si prospetta imporrà scelte che, se non propriamente governate, potrebbero portare a mettere in secondo piano alcuni pilastri della sostenibilità di una società civile, come la ridistribuzione equilibrata delle risorse, la attenzione all’ambiente, la solidarietà sociale.

E’ quindi importante tenere sempre presente quanto possiamo fare per ribilanciare questa potenziale tendenza, attraverso le nostre azioni personali e all’interno delle organizzazioni dove operiamo, focalizzandoci sul contesto ICT.

Gli esperti ci dicono che le basi della Responsabilità Sociale di Impresa (RSI) si basano sul “triplice approccio”: contributo alla prosperità economica; tutela dell’ambiente; attenzione al contesto sociale.

Tenendo presente questa suddivisione possiamo condividere brevemente alcuni spunti di riflessione:

La creazione di prosperità economica attraverso la nostra professionalità è decisamente importante: è dovere di ogni singolo contribuire al sostentamento della Società attraverso il proprio impegno.

Il parassitismo e il clientelarismo, purtroppo da noi molto diffusi, sono elementi che chiaramente rendono molto difficile l’uscita dalla crisi, vanno combattuti quando/dove possibile.

Più difficile è bilanciare la continua richiesta di massimizzazione del profitto, spesso confusa con la prosperità economica, che in molti casi non si può combinare con gli altri obiettivi di RSI.

Per la attenzione all’ambiente sappiamo quanto l’ICT possa essere critico nelle tre fasi del ciclo di vita delle sue soluzioni: la costruzione degli apparati e del software; l’utilizzo dei sistemi ICT; lo smaltimento delle infrastrutture obsolete.

Spesso si propone solo il “green computing” come risposta a questo problema, ed e’ un approccio decisamente riduttivo.

Se consideriamo quanto sia critico l’argomento delle materie prime, della loro scarsità e dello sfruttamento di molte popolazioni per la loro estrazione, oppure quanto impatto crei per l’ambiente il ciclo di ricambio delle tecnologie (si pensi a quanto spesso cambiamo i nostri pc o quanto siamo in rincorsa verso le ultime tecnologie senza considerare cosa accade al materiale dismesso) , si evince che possiamo fare molto di più.

Per la attenzione al contesto Sociale noi informatici abbiamo una grande responsabilità: in prospettiva l’ICT e’ una risorsa fondamentale per la riduzione del disagio sociale, soprattutto considerando la grande innovazione degli ultimi anni nella rete e nella miniaturizzazione degli apparati; dobbiamo solo aumentare la nostra consapevolezza e agire conseguentemente.

I professionisti e le aziende ICT possono contribuire in modo rilevante investendo maggiormente per la ricerca di soluzioni tecnologiche più indirizzate alla mitigazione del disagio sociale, e possono essere di grande supporto alle organizzazioni che operano nel Terzo Settore, aiutandole a migliorare in termini di efficacia ed efficienza, quindi aiutando chi soffre in modo indiretto, ma significativo.

La collaborazione tra il mondo dell’ICT e quello delle iniziative del Terzo Settore può e deve essere migliorata, soprattutto facilitando lo scambio di esperienze tra i due comparti e la attivazione di progetti in stretta collaborazione.

Esistono soggetti, che per la loro mission possono contribuire in modo significativo, con il proprio esempio e le proprie risorse, a colmare l’attuale gap.

Un esempio è Informatici Senza Frontiere, nata proprio per mettere a disposizione la professionalità dei propri volontari a progetti e iniziative di solidarietà sociale.

I progetti di ISF sono in gran parte attivati con un modello di volontariato puro e di impegno personale, caratterizzato da interventi tendenti a superare problemi specifici e di limitato impatto.

Lo stesso modello può essere applicato su scala più vasta attraverso il volontariato di Impresa, dove si possono mobilitare maggiori risorse e raggiungere grandi risultati.

La proposta ISF di “Adotta un progetto” e’ stata concepita proprio con l’obiettivo di aumentare il numero di progetti di successo attraverso la identificazione di iniziative del Terzo Settore con una forte necessità di innovazione tecnologica, e successiva proposta di partnership alle Aziende ICT che hanno dimostrato sensibilità su questi argomenti.

In un contesto come questo il contributo delle associazioni ICT vicine al Terzo Settore, come ISF, è quello di stimolatore per la attivazione di collaborazioni e di facilitatore/advisor per ridurre il rischio di esperienze negative o di incomprensione tra i due mondi.

Un altro esempio di questo approccio di avvicinamento tra ICT e Terzo settore è l’Osservatorio ICT nel NonProfit, organizzato anche nel 2012 da ISF e Fondazione Think.

Il risultato di questo lavoro e’ duplice, da una parte portare un aiuto tangibile a chi e’ in situazione di sofferenza, dall’altro provare che la Responsabilità Sociale di Impresa per l’ICT si può mettere in pratica concretamente, basta volerlo e farlo con gli strumenti e gli attori appropriati.

Claudio Tancini